Cofidis, Vasseur vuole una squadra meno Bouhanni-centrica
Cedric Vasseur vuole un cambio di rotta per la sua Cofidis. Nominato ieri team manager della formazione Professional francese, l’ex presidente del CPA ha le idee abbastanza chiare su quale sia la strada da seguire. Il riassunto è quanto successo al Tour de Vendée, conquistato da Christophe Laporte dopo una bella azione nel finale di Nacer Bouhanni. Il velocista di origini magrebine è – e rimarrà – l’uomo più importante della squadra, colui che può regalare il maggior numero di successi, ma è necessario un cambio di impostazione, con la squadra che sarà più aperta ad altre soluzioni.
“La sola squadra che può puntare su un solo corridore per l’intera stagione è la Bora con Sagan – spiega Vasseur a L’Equipe – Un elemento ancor più importante è la diminuzione delle squadre (un corridore in meno in tutte le corse UCI). Non siamo come la Sky che può prendere la corsa in mano, ma dobbiamo adottare un’altra strategia. L’importante è vincere, che sia con Bouhanni o no”.
Se queste parole potrebbero sembrare quasi contro il leader della squadra, il 47enne elogia invece il comportamento del vincitore dell’Europe Tour nella sua ultima corsa stagionale, quando si è mosso in prima persona all’attacco, soprendendo tutti e permettendo ai suoi compagni di rifiatare, in particolare Laporte che poi è riuscito nel finale a battere tutti con un bel colpo di mano.
“Nacer deve essere assolutamente un modello, anche quando non è presente – precisa – Mi è piaciuto molto il suo comportamento al Tour de Vendée. Quando non è in grado di vincere, dovrà rifare così. Dobbiamo cambiare le abitudini. Quando sei sempre al servizio di un leader unico perdi gli automatismi della vittoria”.
L’uomo simbolo resterà dunque chiaramente l’ex FDJ, il più vincente della squadra nelle ultime stagioni, malgrado numerosi problemi e polemiche che non sono mancate. In questo senso, richiesto un altro cambiamento a Bouhanni, che dovrà dimostrare di avere capacità di leadership non solo in strada, ma anche nei suoi comportamenti, cercando di essere maggiormente un modello a tutto tondo.
“Non conosco Nacer di persona, ma conosco il suo potenziale, le sue qualità e i suoi difetti – aggiunge il suo futuro capo – Ci aspettiamo molto da lui in termini di risultati, ma anche in termini di comportamento e immagine”. Un concetto che Vasseur riprende anche per la Voix du Nord: “Ha un potenziale straordinario, al livello dei migliori al mondo quando è in forma, ma ho l’impressione che ha bisogno di ritrovare la fiducia persa. Non ho ancora avuto modo di parlare con lui, in ogni caso, l’immagine che dà non corrisponde a quella che voglio per la squadra…”
Nessun cambiamento invece previsto in organico, chiuso a quota 25 corridori, tutti scelti dal suo predecessore Yvon Sanquer, dal quale aveva scelto di separarsi anche un esperto direttore sportivo come Didier Rous e due talenti in prospettiva come Clement Venturini (passato alla Ag2r La Mondiale) e Florian Senechal (che andrà invece alla Quick-Step Floors). In compenso arriveranno i fratelli Herrada, che vanno così a rafforzare l’organico per le salite, un terreno in cui la squadra da qualche anno è deficitaria.
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